A seguito di opposizione di Italia e Spagna, l'Unione Europea si propone di andare avanti nel progetto di un brevetto unico senza questi due paesi. Lo ha confermato anche il presidente dell'Ufficio Europeo Brevetti*.
La Commissione Europea ha proposto di andare avanti comunque grazie ad un escamotage legale, la procedura della "cooperazione rafforzata". La Cooperazione rafforzata viene usata raramente nell'EU e consiste nel realizzare degli obiettivi dell'Unione, senza coinvolgere la totalità degli Stati membri, cioè escludendo gli Stati contrari. Un esempio di cooperazione rafforzata è ad esempio l'Euro, con la quale si è potuto realizzare l'obiettivo della moneta unica, nonostante l'opposizione della Gran Bretagna.
Questo porterebbe alla realizzazione di un brevetto unico senza l'Italia. Che cosa vuol dire per le aziende e i centri di ricerca italiani? Le conseguenze saranno che l'Italia non verrebbe inclusa nella domanda di brevetto col "nuovo brevetto europeo". In altre parole, gli inventori italiani, desiderosi di brevettare in Italia resteranno confinati alle due soluzioni tuttora in vigore: il brevetto italiano, che tutela un'azienda solo in Italia, oppure il vecchio brevetto oggi rilasciato dall'Ufficio Europeo Brevetti, molto più costoso e (comunque) in una delle tre lingue ufficiali dell'Ufficio Europeo Brevetti: tedesco, francese o inglese.
I motivi per i quali gli stati europei spingono ad un nuovo brevetto comune sono i seguenti:
Il deposito di una domanda di brevetto in Europa è un'operazione costosa e complicata e di conseguenza riservata alle società che dispongono di grossi capitali, ha detto Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. La situazione attuale è inaccettabile: a causa dei costi elevati gli inventori in media convalidano e tutelano i loro brevetti soltanto in 5 dei 27 stati membri dell'UE. Gli inventori europei non possono permettersi ulteriori ritardi. Ecco perché la Commissione propone che alcuni Stati membri possano proseguire il cammino verso un sistema comune di tutela dei brevetti e spero che col tempo tutti gli Stati membri aderiranno al nuovo sistema**.
Al seguente Link troverete tutte le informazioni sul brevetto europeo e lo stato d'avanzamento dei lavori.
* L'ENA, L'Europe a été capable de s'unir dans le domaine des brevets, Nr. 407, Dicembre 2010
** Press release IP/10/1714
La Commissione Europea ha proposto di andare avanti comunque grazie ad un escamotage legale, la procedura della "cooperazione rafforzata". La Cooperazione rafforzata viene usata raramente nell'EU e consiste nel realizzare degli obiettivi dell'Unione, senza coinvolgere la totalità degli Stati membri, cioè escludendo gli Stati contrari. Un esempio di cooperazione rafforzata è ad esempio l'Euro, con la quale si è potuto realizzare l'obiettivo della moneta unica, nonostante l'opposizione della Gran Bretagna.
Questo porterebbe alla realizzazione di un brevetto unico senza l'Italia. Che cosa vuol dire per le aziende e i centri di ricerca italiani? Le conseguenze saranno che l'Italia non verrebbe inclusa nella domanda di brevetto col "nuovo brevetto europeo". In altre parole, gli inventori italiani, desiderosi di brevettare in Italia resteranno confinati alle due soluzioni tuttora in vigore: il brevetto italiano, che tutela un'azienda solo in Italia, oppure il vecchio brevetto oggi rilasciato dall'Ufficio Europeo Brevetti, molto più costoso e (comunque) in una delle tre lingue ufficiali dell'Ufficio Europeo Brevetti: tedesco, francese o inglese.
I motivi per i quali gli stati europei spingono ad un nuovo brevetto comune sono i seguenti:
Il deposito di una domanda di brevetto in Europa è un'operazione costosa e complicata e di conseguenza riservata alle società che dispongono di grossi capitali, ha detto Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. La situazione attuale è inaccettabile: a causa dei costi elevati gli inventori in media convalidano e tutelano i loro brevetti soltanto in 5 dei 27 stati membri dell'UE. Gli inventori europei non possono permettersi ulteriori ritardi. Ecco perché la Commissione propone che alcuni Stati membri possano proseguire il cammino verso un sistema comune di tutela dei brevetti e spero che col tempo tutti gli Stati membri aderiranno al nuovo sistema**.
Al seguente Link troverete tutte le informazioni sul brevetto europeo e lo stato d'avanzamento dei lavori.
* L'ENA, L'Europe a été capable de s'unir dans le domaine des brevets, Nr. 407, Dicembre 2010
** Press release IP/10/1714
Una cooperazione rafforzata senza l'Italia non precluderebbe l'utilizzo del nuovo brevetto europeo ad inventori e aziende italiane (come di ogni altra parte del mondo), ma comporterebbe che la protezione ottenuta non sarebber estesa all'Italia e ad eventuali altri paesi non aderenti.
RispondiEliminaAnonimo, ebbene si, hai ragione.
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