martedì 29 marzo 2011

L'invenzione: Petrolio dai batteri

Dei ricercatori dell'università del Minnesota hanno sviluppato un'invenzione che permette di produrre petrolio usando batteri, energia solare e il CO2*.

Il governo americano ha già finanziato il progetto di Janice Frias con 2,2 milioni di dollari. L'inventore, che ha terminato in gennaio il suo dottorato di ricerca, ha sviluppato un metodo che sfrutta dei batteri per trasformare gli acidi grassi in chetoni, composti organici che possono essere trasformati in benzina.
Il batterio Synechococcus converte il CO2 in zucchero e successivamente il batterio Shewanella produce idrocarburi. Questa invenzione permette di trasformare il CO2, responsabile dell'effetto serra, in petrolio. L'invenzione, finanziata dal dipartimento per energia americano, è già protetta da brevetto. Non vi sono ancora dei brevetti concessi, ma molte domande di brevetto che proteggono nei dettagli l'invenzione rivoluzionaria.
Infatti ci aspetta che le riserve petrolifere dovrebbero durare al massimo 50 anni. Con questa invenzione invece, non solo ci si potrà liberare dai carburanti fossili, ma anche ridurre il CO2 nell'atmosfera.


*Fonte: www.infohightech.com

giovedì 10 marzo 2011

Brevetto Unico Europeo approvato senza Italia e Spagna

Il Consiglio UE ha avviato la cooperazione rafforzata per la creazione di un brevetto unico europeo (25 voti su 27).
Non è ancora chiaro come questo potrà essere realizzato in accordo con l'opinione della Corte di Giustizia. Per il momento, è stata solo messa un ulteriore pietra miliare ad un progetto iniziato negli anni '70, con la realizzazione dell'Ufficio Europeo Brevetti.
Si tratta di un chiaro segnale a voler ottenere a tutti i costi un brevetto meno costoso, che aiuti l'industria europea ad essere più competitiva contro nuovi colossi economici quali la Cina, ad esempio.

Per gli industriali italiani, resta comunque la possibilità di presentare domanda di brevetto unico europeo, solo come stranieri, cioè dall'esterno. Tuttavia l'esclusione dal "gruppo", ha lo svantaggio di non poter partecipare come Governo e rappresentare l'industria italiana nelle decisioni importanti ad esempio su cosa brevettare col Brevetto Unico Europeo (ad esempio: biotecnologie o software)*.

* Fonte: Rainews, die Welt Online

Brevetto UE: La Corte di Giustizia dà ragione all'Italia

La soluzione trilinguistica del brevetto europeo è stata dichiarata incompatibile con i trattati UE. Lo dichiara la Corte di Giustizia Europea.

In questo momento la Commissione Europea è riunita (Competiness Council) per discutere una soluzione alternativa.
Sembra che la Commissione, pur obbligata a seguire una decisione della Corte di Giustizia, stia comunque cercando "soluzioni legali alternative", cioè di eludere in qualche modo la decisione.

domenica 6 marzo 2011

Sunyu: ricerca brevetti dal cellulare

Sei in viaggio e non sai come leggere un brevetto online dalle banche dati brevetti?
Da oggi la ricerca brevetti è possibile anche dal cellulare.

L'azienda cinese Sunyu Information Technology ha sviluppato una applicazione per Iphone, Ipad o Android, che permette di consultare i brevetti online. I metodi di ricerca sono i soliti: per parole chiave (nell'estratto) o tramite la classificazione internazionale.

I brevetti consultabili online sono ovviamente quelli cinesi. Tuttavia non è difficile usare l'applicazione per ottenere liste di brevetti americani, giapponesi, coreani e europei (incluso la svizzera).

giovedì 3 marzo 2011

L'invenzione: trasformare plastica in benzina

La ditta giapponese Blest ha inventato e brevettato un apparecchio di piccole dimensioni per trasformare i sacchetti di plastica (oppure le bottiglie usate) in benzina.
Il brevetto giapponese illustra un sistema per fondere la plastica, catalizzare i vapori e raffreddarli in modo da recuperare il petrolio usato per produrre la plastica.

Finalmente l'invenzione che risolverà tutti i problemi?


Fonte: Espacenet

mercoledì 2 marzo 2011

Video: leggere i brevetti da Espacenet

Il seguente video illustra come usare la banca dati brevetti ESPACENET. In particolare spiega come visualizzare direttamente i disegni dei brevetti (mosaics).

martedì 1 marzo 2011

Perché tanti brevetti dalle Università cinesi?

In Foto: Hong Kong
Secondo una ricerca del Prof. Peter Williamson, della università di Cambridge, il 23% delle domande di brevetto sono cinesi, contro il 7% provenienti dalle università americane.

Perché gli accademici cinesi brevettano così tanto?

Di certo questo è un segnale che la Cina sta trasformandosi: da una economia manifatturiera, che si limitava a produrre prodotti occidentali a basso costo, ad una economia regolata dalla innovazione.

Secondo Michael Lion della Mark & Clerk di Hong Kong, i motivi principali sono però altri, in particolare due:
  1. Brevettare non costa nulla. Il governo cinese infatti sovvenziona le università che brevettano.
  2. Le università sono classificate per numero di brevetti. Maggiori sono le domande di brevetto presentate da una certa università e migliore essa è considerata. Addirittura sembra che nel mondo accademico cinese un brevetto valga più di una pubblicazione (un brevetto = 3 pubblicazioni). E' chiaro quindi che i professori in carriera cerchino di brevettare il più possibile.
Concludendo il blog IP Kat* commenta questo fenomeno dal punto di vista politico: secondo l'autore del blog, il generale aumento di brevetti cinesi, sono il frutto di una pressione politica cinese desiderosa di mostrare al mondo un aspetto diverso della Cina odierna, non più contraffattrice, ma promotrice e interessata a tutelare la proprietà intellettuale.

*www.ipkitten.blogspot.com